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È questo, a detta del Mirskj, il capolavoro di Andre Belyj, il Joyce russo. Una slavista, Serena Vitale, ha tentato vittoriosamente la scoraggiante impresa di tradurlo nella nostra lingua. Ispirato ai principi dell'antroposofia, Kotik Letaev è il romanzo della vita prenatale e dell'infanzia più remota; ma l'esperienza del bambino riflette e prefigura quella dell' umanità: compendio antropologico e atlante della storia umana, il piccolo Letaev è di volta in volta Titano, Teseo alle prese con il Minotauro, Adamo al bando, cavernicolo, neofita dei misteri egizi, filosofo greco o Cristo crocefisso. Tra i due poli del liquefatto e del rappreso, dello sciame e dello schema, del magma e della struttura, l'opera articola un ricchissimo sistema mitico-cosmologico, e scopre, nel linguaggio preistorico dell'infanzia, la profezia-ricordo del linguaggio poetico.
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Autori | Belyj |
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Anno | 1973 |
Lingua | italiano |