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Franco Maria Ricci Editore
Grand Tour
219

Roma. Palazzo Altieri

Le stanze al piano nobile dei cardinali Giovanni Battista e Paluzzo Altieri

Testi di: Daniela di Castro, Gabriele Reina, Eduard A. Safarik
1999 / 136 PAGINE. Lingua: Edizione bilingue italiano/inglese
Nelle sale d’apparato del palazzo romano dove i principi e i cardinali della potente famiglia degli Altieri vissero tre secoli di gloria, gli dèi di Roma antica e i patriarchi biblici si incontrano in affreschi imponenti
Il libro apre le porte di Palazzo Altieri, dove per trecento anni ebbe dimora la potente famiglia da cui trae il nome. Il palazzo venne pensato come un palcoscenico della vita pubblica dei membri della famiglia Altieri e obbediva a una serie di regole formulate per adattare la struttura architettonica alle esigenze di un cerimoniale talmente complesso da necessitare di più di un "manuale per l'uso". La storia dell’edificio si intreccia quindi con quella della famiglia, da cui proveniva papa Clemente X e numerosi cardinali, oltre che con la storia dell’arte: il progetto architettonico di Giovanni Antonio De’Rossi e gli affreschi di Carlo Maratta lo resero un emblema del Barocco a Roma.
Franco Maria Ricci Editore
Quasi ci rimise l'incarico, per quella sala, l’architetto Giovanni Antonio De’ Rossi, e anzi giunse a pregare il cardinale camerlengo Giovanni Battista Altieri di scegliersi un altro progettista più accondiscendente. Ormai, glielo mise anche per iscritto, la concatenazione delle stanze del suo appartamento affacciato verso la chiesa del Gesù - al piano nobile del palazzo che fra il 1650 e il 1655 stava prendendo il posto di un irregolare gruppo di case acquistate a più riprese dalla famiglia - aveva acquisito una coerenza sia interna, sia nei rispetti di quella sala, che aveva continuato a cambiare di luogo sperimentando tutte le possibilità di collocazione: dunque era opportuno procedere con i lavori secondo la sua proposta, anche se le proporzioni delle stanze erano differenti da quanto il cardinale avrebbe desiderato. E tutto questo, ribadiva il De’ Rossi, in modo da dare maggiore risalto allo scalone di accesso, “per buona logica di architettura”. La progettazione di uno scalone monumentale era considerata prioritaria nella mentalità di un architetto romano del Seicento come De’ Rossi; tuttavia un cardinale romano del Seicento come Giovanni Battista Altieri aveva le sue buone ragioni per non volere sacrificare a questa esigenza di studiato disegno l’articolazione e la maestosità del suo appartamento.
Franco Maria Ricci Editore
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